NO al lavoro nero negli enti pubblici

Come è ormai noto, gli affidi di minori e soggetti in difficoltà vengono assegnati a operatori sociali pagati dal Comune e dalle Asl tramite “rimborso spese”. Rimborso che prevede una quota fissa con cadenza mensile. Si potrebbe quasi pensare si tratti di uno stipendio. Non sia mai, “questo non è lavoro, è volontariato”, frase che pronuncia scandalizzato l’assistente sociale ogni qual volta l’affidatario provi a chiedere spiegazioni rispetto al ritardo dei pagamenti, mettendo, così, in discussione l’idea stravagante di volontariato proposta dagli enti pubblici.

Di fatto, l’esistenza di lavoratori sotto le vesti di volontari permette al Comune e alle Asl di Torino di garantirsi con una spesa minima una presenza sul territorio molto più estesa e capillare di altri enti locali. Oltretutto, senza più interpellare – e pagare – le cooperative sociali impegnate in questo settore.

Di contro, l’affidatario, anche dopo anni di servizio sullo stesso progetto educativo, è precario, retribuito sempre meno, senza un euro di contributo versato. E’ inammissibile che siano gli stessi Enti pubblici ad usare il LAVORO NERO!

A tutti gli interessati, PER CREARE UN COLLETTIVO DI AFFIDATARI

appuntamento LUNEDI 29 aprile alle h 18.30

alla CUB di corso Marconi, 34 – II piano

 

Contattaci:

torino@sanprecario.info

sanita@cubpiemonte.org

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AFFIDATARI IN ACTION!

Che i soldi arrivino o no, è ora di attivarsi!

Quando era stato istituito l’affido educativo diurno doveva svolgere un ruolo di affiancamento e integrazione rispetto agli interventi progettati dai servizi sociali locali. Si trattava di rafforzare l’intervento con una rete di volontari che dedicassero parte del loro tempo a minori in difficoltà o persone disabili, minori e adulti.

Nel tempo, il ruolo dell’affidatario ha assunto un peso sempre più rilevante. Di fatto, oggi, è questa figura che, con la sua presenza, rende possibile l’intervento socio-educativo dei servizi sociali ed è sempre attraverso quest’ultima che viene garantita la presenza di un’assistenza sociale pubblica ormai ridotta ai minimi termini. Il punto di connessione tra Servizi Sociali, da un lato, e minore, famiglie e insegnanti, dall’altro, è la figura dell’affidatario. Anche nei casi più complessi – autismo, ipercinesia, etc. – l’affidatario è spesso l’unica risorsa attivata e lasciato in solitudine, non potendo contare sul sostegno di un équipe di professionisti o colleghi.

Sotto le vesti del “volontario” si camuffano, in realtà, educatori, laureati in Scienze dell’Educazione o Psicologia. Continua a leggere

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Torino si veste di giallo: operatori sociali in piazza

Ieri – 9 febbario – Torino è stata attraversata da un lungo corteo con più di mille persone. Ma gli operatori del sociali non erano soli, con loro hanno percorso le vie del centro gli utenti di diverse comunità e i loro famigliari.
C’erano i lavoratori della coop. Il Gabbiano di Alessandria senza stipendio da Dicembre che sopravvivono grazie all’aiuto di parenti e famigliari come commenta una di loro: “ E’ svilente tornare a dipendere da tua madre quando hai 33 anni!”.
“Non ci resta che continuare a lottare” aggiunge Sandra mentre regge lo striscione di stoffa gialla con sopra scritto il nome della loro cooperativa, “Abbiamo in programma una manifestazione mercoledì 13 febbraio con partenza alle ore 9.00 dalla sede del CISSICA, committente di molti servizi a Alessandria, per arrivare davanti al Comune ” e conclude dicendo che non si fermeranno fino a quando la situazione non si smuoverà. Nonostante ciò Il Gabbiano, nelle parole dei suoi dipendenti, è una cooperativa che funziona e che fa di tutto per garantire continuità lavorativa e stipendi. Questa è una condizione riconosciuta anche da Rocco degli Operatori Sociali Non Dormienti, che sottolinea il fatto che “spesso le cooperative agiscono correttamente applicando il contratto nazionale e cercando di garantire i servizi avuti in appalto. Bisogna chiedere conto agli Enti della drammatica situazione in cui sono ridotti i servizi sociali”.09022013029

La complessa questione delle cooperative sociali la conosciamo bene anche in Lombardia. Servizi alla persona che vengono costantemente tagliati creando così un pericolosissimo circolo vizioso che vede da un lato operatori sfruttati, malpagati e costretti a un carico lavorativo sempre più ingente, (basti pensare che solo fino a qualche anno fa in alcune scuole a Monza, sedi dei progetti Polo, il rapporto numerico era di 4 educatori su un massimo di 6 bambini, oggi il rapporto è di un educatore su 2 bambini), e dall’altro il conseguente aumento del disagio sociale dovuto alla carenza di servizi e alla situazione generale dell’aumento dell’indigenza collettiva. Continua a leggere

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Incontro sul reddito

IncontroReddito14.12Venerdì 11 gennaio

h 21 all’ Ex-Diatto

via Cesana 24

Con la presenza di Andrea Fumagalli.

Se vuoi saperne di più:

Documento sul reddito

Faq sul reddito di base

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REDDITO CRISI E TERRITORI

Nonostante le rassicurazioni di governi nazionali e autorità europee, vie di uscita alla crisi non se ne vedono. Questo non significa fine del capitalismo; nel supermarket della crisi c’è sempre chi passa all’incasso. Ciò cui abbiamo assistito e cui assisteremo nei prossimi mesi in Italia è esemplare.

Prima una riforma del mercato del lavoro che non produce effetti occupazionali ma in compenso taglia le protezioni, comunque parziali e rivolte solo ad una parte dei lavoratori, prima offerte dagli ammortizzatori sociali “fordisti” (mobilità, cassa integrazione straordinaria). Il tutto in cambio di uno sconcio, l’Aspi, che certifica la generalizzazione della precarietà.

Oggi l’Agenda Monti tenta di rendere attrattivo il “territorio” per nuovi investimenti agendo sulla leva della “produttività”, ossia sull’ulteriore adattabilità e disponibilità a orari, ritmi e salari coerenti con il declassamento del “sistema paese” nella competizione internazionale. Non si parla più di attrarre operatori dei settori ad alta intensità di conoscenza – per i quali servirebbero investimenti collettivi che sono invece dismessi – ma nella manifattura di media qualità, nei servizi distributivi e logistici, nella subfornitura. Il messaggio è chiaro: se siete meno “choosy”, lavorate molto e vivete con poco, il “lavoro” (forse) potrebbe tornare.

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http://sanprecariotorino.noblogs.org/reddito-di-base/

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SCEGLI CON CHI STARE: BE CHOOSY!

 

Lavoratrici e lavoratori Comdata Scaduti

ti invitano all’apericena

SCEGLI CON CHI STARE:

BE CHOOSY!

Mercoledì 5 dicembre h 20,00

Rosso di sera, v. Germanasca 37, Torino

Per confermare la tua presenza, scrivici:

 

Comdata è uno dei tanti call center torinesi che si occupa di servizi di assistenza ai clienti di diverse aziende come ENI ed EDISON. E, come tanti, non basa la sua produzione sulla qualità del servizio o sull’innovazione e la crescita dei propri lavoratori ma sullo sfruttamento di persone usate e poi gettate appena diventa più conveniente. Molte di loro sono state lasciate a casa dopo anni di contratti precari nonostante la loro esperienza acquisita sul campo, solo perché è più conveniente ripartire da capo con persone non formate ma più ricattabili.

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Fight for Basic Income! 26 ottobre precari/e sfidano i politici

Dopo l’Agorà per il reddito della settimana scorsa, chiederemo conto agli esponenti della politica del perché il reddito di base non venga introdotto, in un paese dove solo un disoccupat* su quattro riesce ad accedere agli ammortizzatori e dove più della metà dei contratti sono precari. Non accetteremo le solite risposte retoriche ma sfideremo a singolar tenzone i politici sulle contraddizioni delle scuse che usano per lasciarci nella situazione in cui siamo. La politica deve prendere in considerazione le idee, le proposte e gli interessi delle generazioni precarie.

Vieni a dire la tua!

Parteciperanno:

  • Giorgio Airaudo, segreteria nazionale FIOM
  • Maurizio Zipponi, responsabile del settore lavoro dell’Italia dei Valori
  • Giovanni Di Corato, coordinatore Forum Economia Lavoro e Finanza di Sinistra Ecologia e Libertà
  • Emilio Gabaglio, Presidente Forum Lavoro Partito Democratico

Venerdì 26 ottobre ore 21 Casa della cultura, via Borgogna 3, Milano

Qui l’evento su Facebook

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Contro il caro biglietto scende in campo Robin Hood

fotomega_assegno Oggi si è riaperta ufficialmente la stagione della lotta al caro biglietto con un’azione iniziata a Molino Dorino – fine tratta urbana – e terminata alla Fiera di Rho durante ilMacef con tanto di tafferugli voluti dalle guardie dello sceriffo di Nottingham – alias Enrico Pazzali – che hanno impedito l’accesso ai precari della foresta di Sherwoodimpedendo la consegna del mega assegno da 1 milione di euro che l’amministratore di Ente Fiera avrebbe dovuto firmare per contribuire all’auspicato fondo pubblico per la mobilità che permetta l’allineamento delle tariffe. Vedi la decisione di Cinisello Balsamo che ha stanziato 150.000 euro. Esigenza riconosciuta anche dai sindaci di Rho e Pero. Continua a leggere

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PRESENTAZIONE QUADERNI DI SAN PRECARIO Terzo numero

AFFERMARE IL PUNTO DI VISTA PRECARIO, COALIZZARE I PRECARI

“Il precario e’ solo. Solo nella grande fabbrica dalla quale non dipende, solo nello studio professionale con cui collabora, solo nella propria stanza dove presta attività a favore di persone e enti che forse non conoscerà mai […]
Il precario e’ sempre differente. Differente dagli “stabili”, differente dagli altri precari, differente anche da se stesso. Raramente percepisce se stesso come tale, spesso finisce per rifugiarsi in paradisi artificiali […]
Il precario lavora. Il precario vive. Il precario lavora vivendo. Ogni suo gesto è lavoro, esercizio di qualità affinate da un meccanismo che induce il suo corpo e la sua anima al lavoro. Così si realizza l’usurpazione della sua vita …” Quaderni San Precario n. 3

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