Come è ormai noto, gli affidi di minori e soggetti in difficoltà vengono assegnati a operatori sociali pagati dal Comune e dalle Asl tramite “rimborso spese”. Rimborso che prevede una quota fissa con cadenza mensile. Si potrebbe quasi pensare si tratti di uno stipendio. Non sia mai, “questo non è lavoro, è volontariato”, frase che pronuncia scandalizzato l’assistente sociale ogni qual volta l’affidatario provi a chiedere spiegazioni rispetto al ritardo dei pagamenti, mettendo, così, in discussione l’idea stravagante di volontariato proposta dagli enti pubblici.
Di fatto, l’esistenza di lavoratori sotto le vesti di volontari permette al Comune e alle Asl di Torino di garantirsi con una spesa minima una presenza sul territorio molto più estesa e capillare di altri enti locali. Oltretutto, senza più interpellare – e pagare – le cooperative sociali impegnate in questo settore.
Di contro, l’affidatario, anche dopo anni di servizio sullo stesso progetto educativo, è precario, retribuito sempre meno, senza un euro di contributo versato. E’ inammissibile che siano gli stessi Enti pubblici ad usare il LAVORO NERO!
A tutti gli interessati, PER CREARE UN COLLETTIVO DI AFFIDATARI
appuntamento LUNEDI 29 aprile alle h 18.30
alla CUB di corso Marconi, 34 – II piano
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