La condizione precaria è quella che ci unisce, è uno stato d’animo, è il nostro futuro, la possibilità di costruire le nostre affettività, la difficoltà ad arrivare alla fine del mese, la fatica di pagare l’affitto, sono contratti di lavoro che durano il tempo di un pacco di patatine da sgranocchiare, è il nostro tempo tagliato ed incollato in base alle esigenze dei nostri padroni, sono la nostra creatività e la nostra intelligenza sfruttate e maltrattate. E’ tutto questo, ma anche la nostra rabbia di cambiare, il nostro desiderio di conflitto, il nostro sogno sovversivo.
Dentro e attraverso questa condizione abbiamo deciso di organizzarci e di dotarci di strumenti per resistere ed assaltare la nostra quotidianità. Abbiamo deciso di farlo insieme, come precari. E’ così che nasce il Punto San Precario, un progetto cospirante, che abbiamo deciso di definire come agenzia per il conflitto: perché ci siamo stufati di subire e perché a partire dal nostro lavoro abbiamo deciso di cambiare tutto.
Sappiamo che per farlo sarà necessario uscire dagli schemi.
I sindacati ed i partiti, strumenti che nel tempo i lavoratori si sono dati per difendere i loro diritti, sono ormai incapaci di aggredire la realtà, compiacenti alleati di chi ci precarizza.
Queste sono le ragioni per cui abbiamo deciso, insieme a degli avvocati, di aprire un Punto San Precario dedicato sia ai più consapevoli, che agli ignari devoti del Santo.
Così, battaglia legale ai precarizzatori e supporto e organizzazione delle lotte nei luoghi di lavoro sono diventati il nostro verbo.
Al Punto San Precario si può trovare:
– sportello legale: un supporto adeguato e senza costi per ogni tipo di problema grazie alla consulenza dei nostri avvocati;
– agenzia comunicativa: studieremo insieme i modi e gli strumenti più efficaci di diffusione;
– supporto alle lotte: creando reti tra gruppi di lavoratori più o meno precari, la solidarietà tra gli uni e gli altri renderà più forti le nostre voci.
Cercheremo voi e colpiremo i vostri precarizzatori prima ancora che voi abbiate il tempo di pensarlo.